Descrizione
A partire da Cicerone, il tema della senilità ha sempre ispirato opere provvidamente consolatorie o delicatamente elegiache. Nella nostra epoca, votata all’idolatria della giovinezza (reale o apparente), si preferisce eluderlo o ignorarlo. In questo aspro, spregiudicato “Trattato dell’età” Sgalambro ne fa invece il punto di partenza di una vibrante riflessione sul perenne disgregarsi delle cose, arrecato dal “maligno tumore del tempo”. Sgalambro sviluppa in poche pagine le linee di una “metafisica dell’età” che diventerà lo specchio in cui si riflette la temibile sembianza della vecchiaia, oggettivazione dell’essenza distruttiva del mondo.