Descrizione
Giuseppe Pilia (scomparso nel 2005 a soli 43 anni) era un genetista geniale. In mano sua un tesoro antico: il DNA custodito per millenni nella comunità abitante l’aspra valle d’Ogliastra, in Sardegna. È dai tempi del cacciatore-raccoglitore del Neolitico ribattezzato Nur (dal cui cranio fu estratto DNA) che questa comunità isolana ha sviluppato geni capaci di resistere a malattie terribili. Le informazioni ottenute dal DNA ogliastrino fanno capire molto su invecchiamento e su quale terapia scegliere per sopravvivere al cancro. Eliminare le cellule maligne, come fanno i centenari d’Ogliastra spontaneamente, diventerà patrimonio di tutti? Per saperlo bisognava raccontare una storia: quella di Pilia, lucido sognatore dell’impossibile, capace di pensare scenari scientifici rivoluzionari, come la banca del DNA ogliastrino con centro la sua Lanusei. Una storia appassionante eppure misconosciuta, su cui occorreva indagare per farne memoria condivisa. Ma “Il tesoro di Nur” è anche un libro-denuncia sulla miopia di una società incapace di valorizzare chi crea qualità nella ricerca scientifica, regalando alla collettività vantaggi inimmaginabili.