Descrizione
È noto che lo studio dell’antichità viene rinnovato dalla continua trasformazione dei legami concettuali che si possono stabilire con i testi e con le testimonianze materiali pervenutici attraverso un secolare processo di trasmissione e di decifrazione. Il volume intende dare conto dei criteri di giudizio in base ai quali il filologo Giorgio Pasquali (Roma 1885-Belluno 1952), durante la prima metà del secolo XX, valutò l’approccio ai documenti antichi messo in atto da alcuni dei più noti classicisti, sia italiani che stranieri, oltre che da alcuni scrittori della letteratura nazionale. In tali analisi, che esercitarono una notevole influenza sulla cultura italiana, anche al di là del ristretto ambito degli antichisti, egli non limitò il campo delle proprie ricerche alla rievocazione di dati cronachistici pertinenti, esclusivamente o prevalentemente, al vissuto biografico dei singoli studiosi, ma offrì, invece, un interessante spaccato metodologico di storia degli studi classici.