Descrizione
Quanti di noi, guardando il cane o il gatto di casa, si sono chiesti se gli animali possono pensare? Questa domanda ha calamitato l’attenzione di biologi, etologi e psicologi nella speranza di capire se piccioni e scimpanzé, topi e pesci rossi riescano a comunicare, ragionare, calcolare, mentire persino. La conclusione è sempre stata che gli animali siano in tutto e per tutto simili a noi, soltanto un po’ meno intelligenti. Stephen Budiansky dimostra come questa visione del “pensiero animale” sia del tutto sbagliata. A portare fuori strada gli scienziati (ma anche giornalisti, divulgatori e documentaristi) è stato il nostro antropomorfismo, la tendenza a verdere negli animali l’immagine riflessa di noi stessi. Un vizio comprensibile, forse, ma che ci spinge a definire intelligenti solo quei comportamenti animali che mimano i nostri. La verità, dice l’autore, è che ogni specie ha sviluppato comportamenti che non sono affatto comparabili con quelli di specie diverse. Stabilire se un animale sia più intelligente di un altro, uomo compreso, non ha molto senso: l’importante è capire l’ambiente – reale, selvaggio, violento – in cui vive un falcone, un cavallo, una tigre.