Descrizione
Il tratto distintivo dell’Italia contemporanea e delle sue istituzioni sembra essere un enorme vuoto di potere. Un sistema economico paurosamente carico di debiti, un ceto politico rissoso, bizantino e in calo verticale di credibilità a cui si affiancano dei sindacati corporativi, egoisti e sempre più autoreferenziali, e una Banca d’Italia sempre meno autorevole e credibile. Nel breve volgere di un decennio, dalla stagione di Tangentopoli a quella di Mani pulite, l’entusiasmo per un possibile cambiamento si è trasformato in cocente delusione. Giancarlo Galli, commentatore economico dell’ ‘Avvenire’ s’interroga su chi comandi davvero oggi in Italia e quali siano i centri di potere veramente in grado di condurre il paese fuori dalla sua crisi.