Descrizione
Marco ha scritto il suo Vangelo a Roma, per i romani, e ha dovuto inventare un linguaggio e una tecnica narrativa che riuscissero a inoculare il mito di uno straccione nullatenente nel popolo più potente, ricco, evoluto, scettico e pagano mai comparso sulla faccia della terra. Oggi la sua lettura lo fa splendere di una prodigiosa modernità, nella maestria con cui prima costruisce il personaggio dell?eroe solitario e misterioso ? uomo d?azione, mistico, clandestino, marinaio, giudice, esorcista invincibile ?, e solo alla fine, quando ormai è impossibile abbandonarlo, lo completa nella sua imperscrutabile luce messianica. Una potentissima macchina da conversione che somiglia a un copione di Quentin Tarantino.