Descrizione
L’autore, dopo il Manno e il Sulis, fornisce la sua teoria sul periodo dei moti antifeudali in Sardegna presentandolo come scevro da motivi e ispirazioni prettamente politiche in quanto frutto di crisi economica e sociale. Riporta fedelmente tutti i balzelli dell’epoca e dà grande rilievo alle condizioni disagiate e difficili dei vassalli, alle prevaricazioni dei Signori feudatari. È l’epoca dell’inno di Francesco Ignazio Mannu arrivato fino a noi, Innu de su patriottu sardu a sos feudatarios: Procurad’e moderare/barones sa tirannia…, e di Giovanni Maria Angioy, giudice di Bono e Alternos che, alla testa di un gruppo di uomini, partì da Sassari alla volta di Cagliari per esporre le condizioni e le richieste del popolo.