Descrizione
A 19 anni Alexsandr Dmitric Psar ha venduto, per i trent’anni a venire, la sua anima al diavolo. ? accaduto a Parigi, nella chiesa di Notre Dame, e il diavolo indossava le vesti di un funzionario del Kgb. In cambio della sua dedizione alla causa, e una volta scaduti i termini, potr? finalmente mettere piede in quella Russia che non ha mai conosciuto e esaudire cos?, per interposta persona, quello che era sempre stato il desiderio di suo padre, Dmitri Alexsandrovic Psar, fuggito dal suo Paese ai tempi della Rivoluzione d’ottobre, ma rimasto per tutta la sua vita in terra di Francia un esule infelice. Nei trent’anni del patto faustiano, Alexsandr ? stato un formidabile ?agente di influenza? nel mondo editoriale francese. Ha veicolato informazioni false, ha praticato ogni disinformazione possibile e immaginabile, ha pianificato campagne intellettuali per minare tutto ci? che ? alla base di ogni civilt? occidentale che si rispetti: la famiglia, il matrimonio, l’educazione, il rispetto per le istituzioni. Gli intellettuali francesi hanno abboccato all’amo e preso per vero ci? che era un sapiente ?montaggio? di menzogne. Quando qualcuno fra loro ha subodorato il marcio, il Kgb ha fornito al suo agente-ombra tutto il necessario per neutralizzare il pericolo: ricatti a luci rosse, denaro per corrompere, violenza allo stato puro… Adesso che per? il patto sta per arrivare alla sua data fatidica, Psar si accorge che il Cremlino, nella figura del suo superiore di Parigi, il maggior generale Abdulrakmanov, non ? disposto a onorarlo e che l’ultimo ?montaggio? che gli viene richiesto, la creazione di un finto dissidente grazie al quale gettare il discredito su quelli veri e fuoriusciti dall’Urss, in realt? ? una trappola destinata a perderlo… Che fare, si chiede leninianamente Psar? Nessun romanzo novecentesco ha raccontato cos? in profondit? i meccanismi della disinformazione e analizzato cos? lucidamente il ?ventre molle? delle democrazie occidentali come questo capolavoro di Vladimir Volkoff. Edizione numerata da 1 a 1000. Postfazione di Romain Cort?s.