Descrizione
Forte di una sua giovanile esperienza sul campo, Courteline fa muovere i suoi mezzemaniche in uno scenario da teatro dell’assurdo. Impigliati dentro il ministero, si aggirano e parlano, con evidenza e assurdità d’ogni genere, tipi umani che vivono “oltre quel luogo e quel tempo”. La notazione è di De Mauro che nell’introduzione mette in luce un fatto su cui di rado ci si sofferma: il piccolo burocrate ministeriale è una figura perfettamente globalizzata già prima dell'”invenzione” della globalizzazione, indipendente dalla geografia e dalla storia. Quasi una “maschera” universale: si pensi a Gogol e a Camilleri, a Kafka e a De Marchi e a Pirandello, per limitarsi alla sola letteratura… Questo uno dei segreti della perenne attualità dei Mezzemaniche e del piccolo miracolo del riso che infallibilmente la sua lettura scatena. Prefazione di Tullio De Mauro.