Descrizione
San Pietroburgo, Parigi, Saratov, Mosca sono gli sfondi delle vicende che coinvolgono gli antenati e i familiari dell’autrice, travolti dalle tragedie della Russia del XX secolo. Tutto è scatenato dalla morte della prozia Galia. Nel suo appartamento Marija scopre diari e quaderni che la spingono a indagare e riflettere sul resto dell’archivio di famiglia: materiali di ogni genere, lettere, foto, messaggi a partire dal 1881. In dialogo con Barthes, Sebald, Sontag, Blok, Proust, con una voce suadente e poetica, sensuale e intellettuale insieme, Marija Stepanova racconta di medici e architetti, bibliotecari e ragionieri, individui antieroici che non si sono spesi per grandi progetti ma in tempi violenti e poco civili hanno cercato di vivere vite tranquille e civili.