Descrizione
«L’essenza di un buon matrimonio è il rispetto delle reciproche personalità, unito a quella profonda intimità fisica, mentale e spirituale che rende il vero amore la più valida delle umane esperienze. Tale amore, come ogni cosa grande e preziosa, vuole una sua propria morale, e spesso sacrifica il meno al più. Ma questo sacrificio deve essere volontario, altrimenti verrebbe ad essere distrutto quell’amore, per amore del quale viene compiuto.» Nel 1929 questo saggio fu considerato scandaloso dagli ambienti più tradizionalisti. Oggi molte delle idee in esso sostenute sono entrate nel dibattito politico e alcune sono state recepite dalla legislazione del diritto familiare. Eppure, dopo quasi un secolo, il testo conserva intatta la sua carica «eversiva» contro il pregiudizio e i luoghi comuni in materia di vita sessuale. Ma l’analisi va oltre, coinvolgendo educazione dei figli, contraccezione, divorzio, omosessualità, salute e istruzione pubblica, in una riflessione tuttora ricca di stimoli su temi di perenne attualità anche nella società del terzo millennio.