Descrizione
Ci sono storie vere più agghiaccianti della trama di un thriller. Ci sono protagonisti così maledetti da superare le più oscure fantasie. E il caso di Ludwig, la diabolica coppia di serial killer che tra gli anni Settanta e Ottanta ha seminato il terrore in Italia e in Germania, massacrando e bruciando chi non rispettava i suoi rigidi criteri morali. Il nome compare per la prima volta in un volantino dall’iconografia nazista nel quale si attribuisce gli omicidi di un senzatetto, di un omosessuale e di un tossicodipendente. L’inquietante firma tornerà in altre sei rivendicazioni, in seguito alle uccisioni di una prostituta, di uno studente, di tre religiosi e alle stragi in un cinema a luci rosse di Milano e in un locale notturno a Monaco di Baviera. Le indagini faticano a decollare; poi, nel 1984, la svolta inattesa. Due insospettabili ragazzi veronesi – Wolfgang Abel, di nazionalità tedesca, e Marco Furlan – vengono arrestati nel mantovano mentre danno fuoco a una discoteca con dentro quattrocento ragazzi. Da quel momento Ludwig smette di uccidere. I due, riconosciuti seminfermi di mente, vengono condannati a ventisette anni di carcere. Abel ne sconta ventitré, Furlan sedici. La loro vicenda giudiziaria si è da poco conclusa ma molte domande sui moventi e sulle eventuali complicità sono rimaste senza risposta, ci obbligano a confrontarci con le verità contrapposte di un caso enigmatico e a interrogarci sul fragile confine tra “normalità” e follia.