Descrizione
Un racconto: l’insolito regalo di compleanno di un marito a una moglie che lo accusa di non amarla più. Quando scende la sera, e fa freddo fuori e dentro, un uomo “quasi vecchio” legge alla sua compagna una storia d’amore che ha appena finito di scrivere per lei. Torna cosi un inverno lontano, quando un giovane magistrato all’inizio della sua carriera arriva dal continente su un’isola. Là, dentro una precaria camera d’affitto, gli tocca smaltire insieme alle carte processuali la noia della solitudine. Ma una sera la telefonata di una sconosciuta increspa la calma triste e piatta di quello scenario. Sembra un errore, uno scherzo, e invece è l’inizio di una relazione. Chi lo chiama è Zezi, una diciassettenne buffa (“una squaw bambina”), persino bella e a suo modo infelice. Insiste a cercarlo, serenamente sfacciata, con la sua voce puerile ma di contralto; e presto il magistrato non riesce a fare a meno di quelle telefonate. S’imbatte allora in una realtà sconosciuta, che è già amore, anche se il nome gli verrà solo più tardi; una zona inesplorata di sé nella quale si perde, costretto a fare i conti con la propria vita, in bilico tra le rigidità della professione e le imprudenze frivole (le assennate follie?) della ragazza. Ma cosa cerca Zezi? Perché vanta amori di ogni genere e con indecenza soave si dà della puttana? Forse per recuperare qualcosa che ha perduto, che non ha mai avuto? Che si tratti di bisogno di protezione o di malizia, lei gli propone un fidanzamento, però condizionato.