Descrizione
Una qualsiasi notte italiana. Tre amici litigano per un po’ di fumo e un cappellino non pagato. Per il più giovane, ancora minorenne, è la condanna a morte, eseguita con un’efferatezza da film dell’orrore. Si parte da qui, da un feroce episodio di cronaca del profondo Nord, per raccontare – storie alla mano – la crescita zero di una generazione di spaventosi e spaventati che sta cambiando i connotati al comune sentire di un Paese che, senza più maestri e in piena emergenza educativa, osserva indolente il suo declino, rinunciando al suo futuro. Una generazione che stiamo perdendo, ragazzi tra i 15 e i 25 anni che, anche se fa male ammetterlo, sembrano quasi il frutto di una mutazione antropologica. Un risultato magari non cercato ma che sta bene a tanti, cui si è giunti penalizzando merito e profitto, per non parlare di istruzione e ricerca: ragazzi allo sbando emotivo storditi da sogni (destinati a restare tali) di soldi, potere e apparire. Mine vaganti che prima o poi presenteranno il conto a chi se le è dimenticate.