Descrizione
Quanto tempo scorre nella mente di un padre mentre osserva impotente il figlio di tre anni correre irreversibilmente verso l’argine di un fiume impetuoso? Quante volte bisogna riscrivere nella memoria il resoconto di una scazzottata notturna risalente ai tempi dell’adolescenza per trasformare l’incontro fortuito con una ragazza in una prova incontestabile di predestinazione? E che influenza può avere sull’esito di un gratta e vinci rievocare per l’ennesima volta un episodio in cui la sfortuna si è trasformata in fortuna e la morte di un tuo amico ti ha salvato la vita? In queste storie, che spesso ne contengono altre – flashback, aneddoti, deliri, digressioni – è a volte difficile districare l’invenzione dai dettagli all’apparenza autobiografici: è forse per questo che nei racconti di David Means c’è una grazia profonda, sotterranea, al contempo simbolica e incredibilmente reale, che li rende indimenticabili. Che si concentri sui dilemmi della paternità e del matrimonio, sulla natura delle dipendenze, sull’approssimarsi della morte, Means ci accompagna in un mondo imprevedibile perché autentico, nel quale da un’epica rissa può nascere una storia d’amore lunga una vita, dietro un infermiere si può nascondere un serial killer, e un gioco di bambini può trasformarsi, nel giro di poche, prodigiose pagine, in una storia adulta di eroismo e vendetta.