Descrizione
Le ragazze capiscono tutto. È il loro modo speciale di essere nel mondo. Sanno tutto dell’amore, sanno consolare chi ne ha bisogno, hanno una spiccata intelligenza emotiva e affettiva, sanno anche quali colori abbinare, ma non per civetteria, solo per un innato senso del gusto. Spesso invece chi le guarda, chi vive con loro, sa poco o quasi niente delle loro vite. I genitori, la società, la religione vogliono etichettarle, manipolarle, impedire che si esprimano liberamente. Le pretendono belle, perfette, magre, obbedienti, sante. Non è difficile intuire quanto possa essere soffocante la condizione di ragazza, ma anche come renda le menti più attive e sognatrici, più ironiche rispetto a quelle dei loro coetanei maschi; come ne alimenti la forza, la consapevolezza. In queste pagine, adolescenti di ogni parte del mondo si esprimono, lamentano la solitudine, le imposizioni, i soprusi. Le ragazzine occidentali ossessionate dalla dieta e dal look, che fanno sesso senza sapere perché, le bambine segregate in casa, mutilate e picchiate in nome di un qualche Dio, le piccole operaie prigioniere nelle fabbriche, tutte raccontano lo stesso grande vuoto che da sempre è stato modellato intorno a loro. Come un paese senza nome, agli altri incomprensibile, sconosciuto. E svelano che non c’è niente di più falso della convinzione generale che la vita delle ragazze sia scandita esclusivamente da sequenze di fatti frivoli.