Descrizione
Questa monografia illustra la complessa vicenda di un Istituto, nato come Seminario Tridentino ed evolutosi in Convitto Nazionale, solo fra quelli dell’antico Regno di Sardegna a vantare una ininterrotta continuità storica di quattro secoli (1611-2011). Il Convitto “Canopoleno” di Sassari è anche l’unico in Italia a prendere il nome dal fondatore, assieme all’Almo Collegio “Capranica” in Roma. Il volume con l’ausilio di una rigorosa ricerca d’archivio delinea i momenti salienti del Canopoleno: dalla fondazione alla soppressione della Compagnia di Gesù cui fu affidato da Antonio Canopolo, sviscerando tutti quei segni che la polvere della storia naturalmente sbiadisce. Riemergono in questo testo le molteplici sfumature di un plurisecolare luogo di educazione e istruzione, così nel suo essere ontologico così nelle sue tre sedi; del luogo di formazione d’eminenti studiosi docenti e discenti che – elevandosi dalle folte schiere di anonimi studenti e personaggi di provincia – si ripresentano sul palcoscenico della Storia di Sardegna e d’Italia sotto una luce tutta nuova, che è quella dell’Istituzione a dove le loro giovani menti si sono formate, sotto la guida di maestri sempre d’eccezione. Affidato ai padri di sant’Ignazio, il Canopoleno ha visto lo scienziato Francesco Cetti porre quesiti al giovane Giovanni Maria Angioy. Passato nella gestione secolare, si è immerso nella pulsante vita risorgimentale italiana, ospitando fra le sue mura scienziati come Antonio Fais e politici come Filippo Garavetti o Enrico Berlinguer. Ha conosciuto la peste del 1652 e gli orrori delle due guerre mondiali. Oggi il Canopoleno si ripresenta su questo grande palcoscenico storico, e lo fa con un primo autentico studio scientificamente condotto su carte inedite. È uno studio pronto a rilanciare e perpetuare la storia e lo spirito dell’antico Canopoleno nel Terzo Millennio.