Descrizione
In quest’opera, scritta due anni dopo “La congiura di Catilina”, Sallustio impiega una tecnica narrativa più raffinata, che rivela, nell’infittirsi delle peripezie e delle vicende romanzesche, l’attenzione dell’autore per le grandi passioni dell’ingenium umano. I ritratti dei personaggi di rilievo non sono “scolpiti” in medaglioni all’inizio del racconto, ma vengono delineati gradualmente, scoperti attraverso i mutamenti psicologici legati allo svolgersi degli eventi. Il racconto è vivo e incalzante, intessuto di vigore polemico nel denunciare l’incompetenza della nobilitas nella conduzione della guerra e capace, nonostante l’ampiezza del periodo storico analizzato, di forti e dense sintesi storiche. Introduzione di Riccardo Scarcia.