Descrizione
Grazia Deledda morì a Roma il 15 agosto 1936. Dopo qualche settimana il primogenito Sardus trovò in un cassetto della sua casa un autografo senza titolo e senza la parola «fine». Si trattava di un elaborato inedito contenente memorie romanzate della madre sul periodo nuorese, una sorta di schermata autobiografia tradotta in finzione letteraria, il cui intreccio si dipanava sul filo di una narrazione di sé fatta in terza persona. Il 16 settembre la «Nuova Antologia», dopo non trascurabili interventi correttori, iniziò la pubblicazione a puntate del romanzo. Nel maggio del 1937 – ulteriormente riveduta e corretta – l’opera uscì per i tipi della Treves. Da quel momento il testo conobbe vicende ed evoluzioni diverse. La collana «Filologia della letteratura degli Italiani» ne propone per la prima volta l’edizione critica.