Descrizione
L’opera di Angioni dovrebbe venir riconosciuta come una delle più utili a comprendere cosa è accaduto in Italia, e forse nella maggior parte del mondo, negli anni cruciali della plastica, della televisione, dell’automobile […]. Angioni, oltre i suoi meriti di scrittore originale e alto, non consola e non sparge miele, butta sale, “non accetta”[…] Cantore della solitudine e del dolore degli esseri, della lacerazione che i personaggi dei suoi romanzi e dei suoi racconti hanno subito, quasi sempre senza i mezzi per capirla fino in fondo e per potervi reagire, ma i cui effetti egli, il narratore, sa di aver subito come loro, come loro li ha condivisi e continua a farlo (dalla prefazione di Goffredo Fofi).