Descrizione
“Il console onorario fu pubblicato nel 1973. Greene aveva impiegato tre anni a scriverlo e ammetteva di avere incontrato non poche difficoltà nella stesura. Ai confini del Paraguay, in un paese senza nome dominato da un regime autoritario, la vita scorre rassegnata in un clima di sospetto; lì vive il dottor Eduardo Plarr, nato in Sud America ma figlio di un inglese desaparecido per motivi politici; Plarr, che pure dalla politica si tiene lontano, non ha smesso di cercare il padre e per questo è guardato con diffidenza dalle autorità locali. In città conosce Charles Fortnum, il console onorario di Sua Maestà Britannica, una carica del tutto irrilevante, come insignificante è l’uomo, alcolizzato e un po’ imbroglione, che vive con una ex prostituta di cui anche il dottore si è invaghito. Durante la visita dell’ambasciatore americano in città un gruppo di guerriglieri organizza il suo rapimento ma per errore rapisce invece Fortnum. Nessuno è disposto a pagare il riscatto – liberare un gruppo di prigionieri – per fare salva la vita al console, che si ritrova così in balìa dei fuorilegge, gruppo di cui fa parte anche León, il prete che sta dalla parte della rivoluzione e amico di Eduardo, chiamato nella prigione per curare il console. Lì si compiono i destini di tutti e ognuno dimostrerà il suo coraggio e il suo carattere. Il console onorario era il romanzo preferito da Graham Greene, certamente è il più politico. I personaggi apparentemente scialbi, quasi meschini se non indifferenti, acquistano corpo pagina dopo pagina, così Saavedra, decadente scrittore pieno di sé dominato però da una passione letteraria autentica, così Padre León, che lega il sacerdozio all’impegno sociale; lo stesso console onorario, pavido e senza carattere, rivelerà a suo modo le sue qualità morali.”