Descrizione
Ambientato in un luogo senza nome, un emirato del Golfo del 1930, il libro narra le vicende di una piccola oasi comunitaria, costretta alla diaspora in seguito alla scoperta del petrolio da parte degli americani. Sono gli occhi di vari personaggi beduini che mostrano ai lettori gli sconvolgimenti e le trasformazioni radicali causati dalla colonizzazione e dallo sfruttamento degli arabi e degli americani, ma non solo. Accanto ai ciechi bisogni delle compagnie petrolifere, che scandiscono il ritmo del romanzo, affiora un mondo antico, radicato a tal punto nelle sue tradizioni e superstizioni da spaurire anche al solo passaggio di una macchina. Emerge allora con forza anche il rapporto tribalismo-Islam, tradizione-tecnologia. Un affresco delle società del Golfo, in particolare dell’Arabia Saudita, di due culture e due epoche, quella araba e americana, che pur incontrandosi restano eternamente divise.