Descrizione
Dopo essere stato per anni a contatto con i contadini poverissimi e oppressi della campagna, Tolstoj ora, ormai quasi sessantenne, scopre la terribile miseria metropolitana degli operai e dei senzatetto della città in cui vive d’inverno, Mosca, agli inizi del suo processo di industrializzazione. Ogni giorno, verso il tramonto, esce dalla sua bellissima villa in mezzo a un parco non lontano dal Cremlino – la casa è rimasta intatta ed è oggi uno dei posti più belli da visitare a Mosca – e, ben avvolto nel suo cappotto di pelliccia, vaga per la città e osserva come si vive nei quartieri popolari. Gli appare un’umanità disperata e derelitta che si difende come può dalla fame e dal freddo. Tolstoj sente la sua enorme ricchezza come una colpa. Non solo ha ereditato un enorme patrimonio, ma ora, dopo il successo di Guerra e pace e Anna Karenina, guadagna un’ingente somma ogni anno come royalties dei suoi libri che vende al prezzo medio-alto di 17 rubli, prelevando i soldi dalle tasche di piccolo borghesi e studenti squattrinati. Ogni tanto porta a casa qualche ragazzino raccattato per strada, facendo arrabbiare la moglie e i suoi figli (le figlie sono più vicine al padre). E mentre riflette su Che Fare? si impegna in una raccolta fondi presso i suoi amici ricchi e si dedica allo studio dell’economia politica.