Descrizione
Credevamo che Casanova fosse un bieco maschilista, uno sfruttatore dell’arrendevolezza e della frustrazione di svenevoli ochette o di povere vittime. Il prototipo dello sciupafemmine, interessato come Don Giovanni alla compilazione di un catalogo di prede. Di donne, invece, Casanova ne ebbe “solo” 122; e alla fine della sua vita ne ricordava tutti i nomi, i discorsi intrattenuti, perfino le pietanze consumate assieme. E le sue compagne erano donne per lo più emancipate e autonome, sessualmente molto libere, perfettamente consapevoli di ciò che volevano da lui: l’ascolto – Casanova era un grande ascoltatore – e il piacere, un piacere che per Casanova era soprattutto condivisione, e mai egocentrica appropriazione.