Descrizione
Max Leopold Wagner e Karl Jaberg si conobbero nel semestre invernale 1900-1901 a Parigi durante un intenso soggiorno di studio. La lettura del presente carteggio (1901-1958) evidenzia l’amicizia e la stima profonda che legava i due studiosi e getta nuova luce soprattutto sulla personalità del filologo tedesco. La maggior parte delle lettere che Jaberg invia a Wagner sono scritte da Berna, mentre Wagner scrive all’amico svizzero da numerosi paesi: Germania, Turchia, Inghilterra, Italia, Sardegna, Spagna, Francia, Portogallo, Stati Uniti ecc. La lingua sarda è l’argomento principale dell’intero carteggio, ma non solo. Sono di estremo interesse anche le descrizioni e le considerazioni su problemi che hanno afflitto Wagner durante i suoi soggiorni in Sardegna, soprattutto negli anni Venti: la penuria di alloggi dignitosi, il sospetto nei suoi confronti da parte delle forze dell’ordine, nonché la situazione socio-politica in Sardegna durante l’avvento del fascismo. La lettura del carteggio rivela inoltre particolari inediti sulla sua infanzia: orfano di padre, dal 1889 fu accolto da una famiglia affidataria. Anche i suoi interessi scientifici nei primi lavori giovanili e le sue opinioni politiche sono argomenti rimasti finora in ombra. Nelle lettere si accenna inoltre alle circostanze che lo convinsero a rinunciare alla sua attività accademica a Berlino. Estremamente toccanti sono le vicende descritte da Wagner allorché, dopo l’armistizio del 1943, fu aiutato dai suoi amici svizzeri Jaberg e Jud e quando, nell’immediato dopoguerra, colleghi e amici italiani, spagnoli e portoghesi lo aiutarono a raggiungere dapprima la Spagna e poi il Portogallo, da dove potè recarsi negli Stati Uniti sino alla fine dei suoi giorni ospite del suo amico e mecenate Raphael Urciolo. Chiude il volume un’appendice epistolare con alcune lettere di Wagner al poeta, romanziere e lessicografo Pietro Casu, al filologo svizzero Jakob Jud e all’etnomusicologo danese Andreas Fridolin Weis Bentzon.