Descrizione
Un amore travolgente, assoluto, tra un aristocratico, Balthazar de Créon, e un semplice pastore, analfabeta ma pittore e profondo conoscitore di erbe miracolose, Sébastien Faure. Un amore proibito, scandaloso, immorale, ma che reclama con innocente naturalezza gli stessi diritti riconosciuti all’altro amore. Con questo condivide infatti l’estraniamento dal mondo, la dimensione di assoluto e unicità, il rapporto privilegiato con la morte. L’ambientazione storica precisa della vicenda, la Francia di Luigi XV, lungi dallo sdrammatizzare una storia in realtà senza tempo, e che da secoli porta il mondo a bruciare sul rogo la diversità, penalizzata come trasgressione, ne è al contrario uno strumento di esaltazione. Con la contestualizzazione storica viene evidenziato il peso che hanno nella storia di questi due “magnifici amanti” la repressione e l’intolleranza di questo momento storico che omologano in una medesima irrevocabile condanna i sodomiti, gli alchimisti, le streghe. In cento capitoli, alcuni di poche righe, una scrittura incalzante che toglie il respiro, ma rapida, limpida, priva di falsi orpelli, lapidaria, affilata come una lama, penetra nell’animo del lettore, evocando fantasmi e paure ancestrali irrisolte.