Descrizione
Il dandy è sempre un esule. Uno straniero casualmente e temporaneamente collocato in un mondo che non gli appartiene e da cui non subisce condizionamento alcuno. A maggior ragione dunque la sua figura e il suo modus vivendi, inclusi la vita e l’arte, sono stati spesso fraintesi, e, soprattutto in Italia, banalizzati fino a risultare irrimediabilmente confusi. Schiffer invece, affrontando il dandysmo da un punto di vista non solo letterario, ma anche filosofico, ci restituisce la pienezza di un carattere che materializza l’estetica dell’anima e spiritualizza quella del corpo.