Descrizione
Tutti sanno che cosa sia una città, per questo essa è così criticata, amata, odiata. Le si fa carico di innumerevoli colpe e gravi responsabilità sociali. Per lei o contro di lei si fondano schieramenti e fazioni; talvolta evocandola come un diritto delle genti, talvolta dimenticando che anch’essa, per sopravvivere, deve imporre i suoi propri diritti e le sue parti di nobiltà. In ogni caso la città è. Essa esiste da che esiste l’uomo Caino. Interpretarla per agire di conseguenza può anche essere rischioso; il binomio analisi-progetto può trasformarsi in equazione fatale per la vita della città poiché questo è un fare limitato e provvisorio che impone una logica dialettica fuggevole, dannosa quando è applicata a un corpo perenne quale è questa straordinaria forma simbolica dell’umanità. Commentare la città insieme è meno arrogante che analizzarla, ma più ricco e più rispettoso della sua esistenza e del suo divenire. In ventidue capitoli l’autore tenta di commentare ciò che tutti credono di sapere sulla città districandosi in un labirinto di banalità e di reazioni scomposte di fronte alla sua esaltante e inquietante complessità.