Descrizione
Il Buddha ci paragona a dei poveri pesci, così come loro boccheggiano in un fiume dove scarseggia l’acqua noi freneticamente concupiamo l’effimero. Cerchiamo forse anche noi acque più profonde? Oppure, verità più triste di tutte le altre, difendiamo strenuamente dei beni che ci saranno del tutto inutili al cospetto della morte? Tutti noi dobbiamo ricordarci che quanto possediamo di più importante è la vita stessa e anche questa ci viene concessa soltanto in prestito. Il Buddha non ci vieta di goderci tutto ciò che è bello e che siamo così fortunati di possedere, ma ci invita a non lasciarci distrarre da quello che è il nostro vero compito su questa terra.