Descrizione
“Magari sarà anche esistito un tempo in cui la chiamavamo con un nome normale come mamma, o ma’, io però non me lo ricordo. Era Em, e nostro padre, a volte, era il Grande Uhm”. Avere sedici anni a Mumbai ed essere il figlio di una veedi, una matta, non è facile. Il ragazzo è in ospedale, nel reparto di psichiatria, a far visita alla madre, le tiene compagnia e le chiede di raccontargli di come lei e il Grande Uhm si sono incontrati. La mamma risponde alle domande, si interrompe, si perde tra le volute di fumo dei suoi beedi perennemente accesi e ripercorre, dagli anni Sessanta a oggi, la storia del loro amore, da Goa a Mumbai. Un racconto appassionato e divertente sull’educazione sentimentale di un ragazzo, ma anche sulla vita di una famiglia divisa tra due poli. Uhm, “la mia roccia e il mio rifugio”, e lei, Em, madre dolcissima e molto intelligente, sboccata come un’adolescente, disinibita nella sua follia. Una vita sospesa tra pazzia e normalità, tra la lucidità dell’amore quotidiano e il tentativo di raggiungere Em oltre le nebbie della malattia. Una narrazione vivace e profonda, che riesce a superare ogni difficoltà per guardare avanti, in bilico tra il dramma e la comicità involontaria scatenata dalla vita.