Descrizione
Proviamo a fare un elenco: il cibo, il sesso, dormire… certo, sono piaceri universali, anche gli animali li provano. Sono il risultato di un processo evolutivo, è chiaro: se mangio ho più probabilità di sopravvivere, se mi accoppio saranno i miei geni a sopravvivere. Andiamo avanti: l’attrazione per l’arte, per la musica, le pratiche masochistiche, giocare con amici immaginari… qual è il significato adattativo di questi richiami? Di sicuro non ci danno un vantaggio riproduttivo immediato. Che siano effetti accidentali della nostra evoluzione come i pennacchi della cupola centrale di San Marco? O cos’altro? Le ricerche sulla natura del piacere avevano portato Paul Bloom a due tesi apparentemente contrapposte: il piacere è il risultato della nostra storia culturale ma è anche un prodotto dell’evoluzione. Dalla volontà di dimostrare che entrambe non solo sono vere, ma sono di supporto l’una all’altra, è nato “La scienza del piacere”, uno studio che abbraccia le più diverse discipline, dalle neuroscienze ai fondamenti religiosi e filosofici del nostro essere. Un’indagine che scioglie l’enigma dell’attrazione e del godimento. Acuto e divertente, Paul Bloom ci spiega perché ci piace quello che ci piace.