Descrizione
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” Da più di sessant’anni l’articolo 21 della Costituzione è la suprema garanzia della libertà di espressione nel nostro Paese. Tuttavia, dal dopoguerra a oggi, la stampa italiana è stata costretta a difendersi dalle continue aggressioni di poteri, istituzionali e non, che hanno cercato di imbavagliarla. Perché e in che modo è stato messo in discussione un principio fondante dell’ordinamento repubblicano? Quella che ci propone Oreste Flamminii Minuto – uno dei massimi esperti in Italia di diritto dell’informazione – è una risposta lucida e puntuale che individua le responsabilità di una magistratura incapace di cogliere la specificità giuridica dei reati d’opinione, di un mondo politico che fa di tutto per svilire la funzione dei media e piegarli ai propri scopi, e infine degli stessi editori e giornalisti che troppo spesso hanno rinunciato al loro compito di “cani da guardia della democrazia”.