Descrizione
Figlia di un ricco mercante, Kunniupattumma cresce in un ambiente agiato, di rigide tradizioni islamiche, protetta e viziata ad un tempo dai genitori che la ricoprono di gioielli e abiti preziosi vietandole qualunque contatto con l’esterno. La madre si vanta sempre del suo nobile padre che possedeva un elefante, una creatura tanta cara alla piccola Kunniupattumma, pur non avendolo mai visto. Finché un giorno la sorte si capovolge: a seguito di una serie di processi disastrosi, il padre va in rovina e la famiglia è costretta a trasferirsi in una povera casupola in campagna, abbandonata dagli amici e esclusa dalla società. Nessuno è preparato alla nuova vita, da subito piena di litigi e difficoltà, che però riserverà loro un’importante lezione. Finalmente libera di mescolarsi agli altri e di scoprire il mondo, Kunniupattumma, una volta raggiunta l’età per maritarsi, in assenza di facoltosi pretendenti venuti meno come il prestigio familiare – potrà sposare il giovane Nisar Ahmad, di cui si è innamorata. Seppur di casta inferiore e quindi disprezzata, poiché musulmani dalla pelle scura, sarà proprio la famiglia del ragazzo ad aprirsi una strada nel cuore dei protagonisti insegnando loro a rispettare gli altri e a tralasciare l’arroganza del passato. La madre di Kunniupattumma, in particolare, dovrà accettare che l’elefante appartenuto al nobile padre non costituisce un elemento di distinzione rispetto agli altri esseri umani.