Descrizione
Tom Wolfe, uno dei più grandi romanzieri americani viventi, oltre ad aver paragonato Hunter S. Thompson a Mark Twain, lo ha definito “il più grande autore comico del secolo in lingua inglese”. Definizione senz’altro impegnativa, ma decisamente meritata e confermata anche in questo libro, divertente come un romanzo umoristico, illuminante come un documento storico, pungente come un’invettiva. Un patchwork di lettere, riproduzioni di fax e articoli di giornale tenuti insieme dalla personalissima prosa dello scrittore, ironica e schietta. È il 1992, siamo alla vigilia delle elezioni presidenziali: di fronte alla possibile riconferma del presidente in carica, il “malvagio” George Bush, o all’ascesa del miliardario texano Ross Perot, Thompson decide di appoggiare il candidato democratico, l’outsider Bill Clinton, governatore dell’Arkansas. Dalla scelta di sporcarsi un’altra volta le mani con la politica parte una cavalcata giornalistica in puro stile “gonzo” che, dagli scenari precedenti al voto, passando per la cronaca della bizzarra campagna elettorale, arriva a raccontare i primi problematici mesi dell’amministrazione Clinton, e si conclude con il pirotecnico “elogio” funebre del vero mostro della politica americana: Richard Nixon. Una narrazione che non risparmia niente e nessuno, che rivela i lati più nascosti e scabrosi dei candidati, compresi gli scandali sessuali e “di droga” del giovane ed esuberante Bill.