Descrizione
Le passioni religiose stanno di nuovo condizionando la politica mondiale. Il tentativo di ricondurre la sfera del “politico” sotto l’autorità divina ha ripreso piede, ridimensionando le aspettative di un futuro più secolarizzato. In “II Dio nato morto”, Mark Lilla risale alle origini di questa antica controversia, illustrandone il ruolo sorprendente avuto nel modellare il pensiero occidentale. Storicamente, l’organizzazione della maggior parte delle civiltà si è basata su una teologia politica, in cui un mito o una rivelazione indicavano il giusto ordine della società. Tuttavia, a seguito della crisi che ha colpito il cristianesimo circa cinquecento anni fa, l’Europa vide il sorgere di una nuova sfida intellettuale al vecchio schema teologico. Concependo la religione come un’espressione della natura umana, e non come un dono di Dio, i pensatori occidentali moderni hanno trovato una via per liberare la politica dall’autorità divina ed ergere delle barriere contro il potere distruttivo delle passioni religiose. Ma le seduzioni della teologia politica sono sempre in agguato, anche in Occidente. Come Lilla mostra con chiarezza, la tentazione del pensiero europeo a subordinare la politica alla religione è rimasta forte, assumendo sempre nuove forme. A partire dalla seconda guerra mondiale si è sviluppato un potente messianismo politico, che ha giustificato le più terribili ideologie del nostro tempo.