Descrizione
A 63 anni, bocconiano, con esperienza di capo ufficio stampa in multinazionali, Bruno Contigiani scopre in una tragicomica esperienza a fianco di un ministro della Repubblica italiana il profondo disprezzo per il lavoro che quotidianamente tante persone verificano sulla loro pelle. Da qui nasce la riflessione sul senso del lavorare con lentezza, tra passione, fatica e senso della collettività. La fiducia e la speranza in un futuro migliore non sono crollate perché in Italia e all’estero Contigiani ha conosciuto un forte movimento di “uomini economici” che già hanno cambiato rotta e che dopo aver riflettuto sull’aspetto sociale del lavoro hanno introdotto in prima persona e in sordina l’etica dell’economia che verrà. Tra capitale paziente, manager e imprenditori lenti e illuminati e finanza rispettosa questo libro ci pone di fronte a un bivio: stare con l’Italia che funziona o con quella che non funziona; con l’Italia operosa e creativa o con l’Italia furba, cialtrona e fannullona; con l’Italia delle idee, del bello e della gentilezza o con l’Italia delle chiacchiere, delle urla, dell’autodenigrazione e delle lamentele; con l’Italia onesta o con l’Italia delle mille connivenze.