Descrizione
“La donna deve obbedire. Naturalmente essa non dev’essere una schiava, ma se io le concedessi il diritto elettorale, mi si deriderebbe. Nel nostro Stato essa non deve contare.” Così Benito Mussolini liquidava la questione femminile e il ruolo delle donne nella costruzione della società fascista. Il Ventennio, infatti, è stato soprattutto una stagione di uomini, nella quale per le donne era previsto solo il destino di madri, mogli e silenziosi angeli del focolare. Nonostante ciò, le donne del regime non sono state solo massaie rurali o madri prolifiche. Alcune, andando controcorrente, si sono ritagliate un ruolo nella società e a volte uno spazio nella storia. Marco Innocenti le racconta nelle loro passioni e tragedie, offrendoci di ciascuna un ritratto breve eppure completo: Edda Ciano, la ribelle; Claretta Petacci, la romantica; Rachele Mussolini, la compagna fedele; Margherita Sarfatti, l’intellettuale; e poi Alida Valli, Luisa Ferida, Wanda Osiris, Liala e molte altre, comprese la campionessa Ondina Valla e la Signorina Grandi Firme, sogno erotico di una generazione. Una galleria di storie, a volte drammatiche, per conoscere “l’altra metà del fascio”.