Descrizione
“II nostro obiettivo è convincere il lettore di quanto radicale fosse (e lo è ancora) il linguaggio visivo dei Sex Pistols, e di come questa estetica testimoni dell’estrema forza di John Lydon in qualità di attivista, artista, autore di testi; dell’enorme balzo in avanti musicale realizzato da Matlock, Jones e Cook; di come Vicious sia l’icona definitiva dell’idealismo romantico; e, infine, del ruolo svolto da persone del calibro di Helen Wellington-Lloyd, Malcolm McLaren, Jamie Reid e Vivienne Westwood. Ognuno di questi elementi ha contribuito all’ottenimento di un risultato molto maggiore della somma delle singole parti. Questo libro doveva vagare, muoversi liberamente nella miriade di messaggi visivi che hanno colpito i nostri occhi fin dalla nascita dei Sex Pistols. Lo spirito del volume parte esclusivamente dall’ammirazione: ammirazione influenzata dall’archeologia del disvelamento di traiettorie visive gemelle, l’accidentale accanto all’intenzionale, come furono create dalla band, dal management, dai designer, dalle case discografiche, dai fan. L’eredità di questo gruppo grandioso non si limita alla musica, né all’atteggiamento, alla politica, alla presa di posizione ribelle e di furente genialità, ma è un autentico terremoto culturale dal cui impatto alcuni di noi possono farsi già oggi un’idea di come i Sex Pistols verranno giudicati fra trecento anni.” (dall’introduzione di Johan Kugelberg)