Descrizione
Nel 1858, nella Bologna ancora papale, un bambino ebreo di sette anni, Edgardo Mortara, fu sottratto alla famiglia e condotto in un collegio cattolico a Roma. Battezzato di nascosto da una domestica, era divenuto cristiano e in quanto tale “doveva” ricevere una educazione cristiana: solo a diciotto anni avrebbe deciso se tornare alla religione dei padri. Ne nacque un caso di stato: su istigazione di Cavour, le istituzioni ebraiche protestarono vivamente, ma Pio IX fu irremovibile. Lo scrittore e giornalista cattolico Vittorio Messori ricostruisce la storia di questo caso, analizzando anche il diario inedito di Mortara, in cui difende Pio IX e denuncia le strumentalizzazioni subite da parte liberale.