Descrizione
Ugo Pellis (1882-1943) eseguì dal 1925 fino al 1942 le inchieste dialettali per l’Atlante Linguistico Italiano. Gli informatori dovevano essere persone che padroneggiavano alla perfezione il dialetto locale, preferibilmente pastori e contadini che avevano vissuto sempre in quella stessa località e non avessero trascorso troppo tempo in un altro luogo. La lingua che Pellis doveva raccogliere e preservare dall’incalzante modernità che minacciava l’estinzione non solo della cultura contadina, ma anche delle parlate dialettali, riguardava in prevalenza quella della cultura materiale tradizionale, come gli oggetti e le attività dell’agricoltura e della pastorizia ma anche i numeri, i nomi dei mesi dell’anno, dei giorni della settimana e delle stagioni, per arrivare alla terminologia dei vari gradi della parentela, l’età, l’amore, la nascita, il matrimonio, la morte, e così via. Oltre alla compilazione del Questionario, variante tra i 2000 e gli 8000 vocaboli, Pellis doveva redigere il cosiddetto Verbale dell’inchiesta, in cui venivano indicati: il nome della località e le sue caratteristiche generali. Seguiva una sommaria descrizione dell’informatore e delle particolarità fonetiche del dialetto locale. Ma aveva anche il compito di scattare fotografie di oggetti della cultura contadina e pastorale, di attività lavorative e di persone che indossavano l’abbigliamento tradizionale dell’epoca. Nella presente pubblicazione vengono dati alle stampe, per la prima volta in modo monografico, i materiali raccolti da Ugo Pellis a Belvì, Aritzo e Tonara durante sette giorni di intense e appassionate ricerche: dal 14 al 20 novembre 1934. Il volume è introdotto da una prefazione di Giovanni Masala Dessì, un articolo di Sabine Enders e uno scritto di Gianfranco Ellero. Nucleo centrale della pubblicazione sono le fotografie, i verbali delle inchieste, il “diario” e la prima parte delle tavole dialettali del Questionario italiano-sardo.