RITRATTI E UN VECCHIO SOGNO

14.00

Autore: Abdolah Kader
Editore: IPERBOREA
Collana: OLANDA
ISBN: 9788870911503
Pubblicazione: 23/04/2007

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COD: 9788870911503 Categoria:

Descrizione

Ritratti e un vecchio sogno, titolo mutuato da una lirica della poetessa sudafricana Ingrid Jonker, nasce dall?incontro tra Davud, un giornalista persiano da molti anni esule in Olanda, con il Sudafrica dell?era post-apartheid, dove, con due poetesse olandesi, è stato invitato a tenere un ciclo di conferenze. Scopo della visita: perorare la causa dell?afrikaans, l?ex lingua degli invasori che ha accolto, nel tempo, i colori e i suoni dell?Africa e ora rischia di sparire. Spiazzato dall?impatto con una terra che gli ricorda la patria ? per il cui riscatto ha fieramente lottato contro il regime dello scià, e che è stato costretto a ?tradire? fuggendo in Europa ? Davud, ?lo straniero tra di noi che prende sempre appunti?, dà conto di una nazione in fieri e della umanità, spesso marginale e ancor più spesso emarginata, che la abita, scrutandone, con un vouyerismo irriducibile e l?obiettività impietosa del cronista, la diversità, cogliendone, con lo sguardo obliquo dell?esule, le contraddizioni, ma anche la ricchezza, descrivendo, con la sensibilità dell?outsider, gli incontri che fa. A dar voce al suo vissuto è ?Attar, un vecchio compagno di lotta giustiziato, che Davud richiama in sogno. Lasciata la tomba insieme ad altri due martiri, Soraya, e Malek, ?Attar torna a vivere accanto a lui, e a riassaporare, sullo sfondo di un Sudafrica pacificato, il profumo della libertà e il sogno di riannodare i fili di un?esistenza interrotta. Romanzo di passaggio nell?opera di Abdolah, Ritratti e un vecchio sogno è un racconto dolorosamente sospeso tra gli echi di un passato sempre presente e l?apertura vitale a un futuro riconciliato, una cronaca di più viaggi ? reali e interiori, nella geografia e nella storia, nel rimpianto e nella speranza, nella nostalgia e nel desiderio, nella cultura ? moderna e antica ? di Occidente e Persia, nella dimensione poetica e struggente dell?essere ?in itinere?, e in quella randagia e profondamente libera del ?vagabondare?.