Descrizione
Nel 1970, negli States, vennero identificati i “radical-chic”: erano i ricchi borghesi che sostenevano il marxismo-leninismo. Questi “rivoluzionari da salotto”, animatori della “sinistra al caviale”, sono oggi la pi? influente lobby ideologica dell’Occidente: dominano i media, le Universit?, la Magistratura e i gangli dello Stato; orientano il linguaggio, emettono sentenze e stilano i pressanti speech codes del “politicamente corretto”. Il loro credo, verbo laico del globalismo, ? fondato sulla narrazione sradicante e liberal della “societ? aperta”, tesa a distruggere ogni forma di identit?: dal cosmopolitismo “no border” all’immigrazionismo multiculturale, dal progressismo individualista alle rivendicazioni LGBT, dalle teorie “gender fluid” alla destrutturazione della famiglia, passando per la furia iconoclasta della “cancel culture” e per la riconfigurazione green e digitale del “grande reset”. Un processo di sovversione che coinvolge le frange militanti della sinistra radicale e le grandi multinazionali. Ma chi sono realmente? Attingendo alla storia, all’attualit? politica e alla psicologia, l’autore ne traccia un profilo inedito, capace di unire invettiva e studio scientifico.